Nembro si rilancia come meta outdoor

Nembro, in Val Seriana, riparte dalle sue origini e, con il pragmatismo che contraddistingue questa comunità, inaugura un nuovo itinerario turistico tra arte e storia.

È stata presentata proprio questa mattina un’opera d’arte diffusa e permanente sul tratto che da Nembro arriva alla frazione di Lonno, in provincia di Bergamo.

L’installazione è costituita da una serie di piccole pietre locali che riprendono le forme ogivali allungate delle pietre coti, per secoli prodotto fondamentale dell’economia del territorio nembrese.

“Ridisegnare un sentiero della Val Seriana con pietre che richiamano le ‘Coti’, per secoli oggetto di commercio di questo territorio, significa rilanciare un turismo culturale e outdoor che non posso che sostenere con grande entusiasmo”, ha commentato Barbara Mazzali, assessore a Turismo, Marketing territoriale e Moda di Regione Lombardia.

L’opera ‘Al tuo passo’, di Claudia Losi, si inserisce nel più ampio progetto ‘La Via delle Sorelle’ che unisce Bergamo e Brescia attraverso un percorso di circa 130 chilometri, e si snoda lungo l’area naturalistica dei due territori, oggi Capitale Italiana della Cultura.

L’artista ha pensato ad una punteggiatura con cui tradurre, attraverso frammenti di testo e immagini incise, le riflessioni raccolte durante gli incontri, le camminate e le attività, svolte con la comunità di Nembro. L’opera è una presenza discreta inserita nella pavimentazione del tracciato, che accompagna la salita, la discesa e le soste dei viandanti, facendoli entrare in relazione con memorie antiche.

“L’opera invita a trovare il proprio passo, ma anche a entrare in sintonia con il passo dell’altro – ha spiegato l’artista Claudia Losi -. L’idea è quella di disseminare lungo il percorso parole e disegni come amuleti. Le incisioni artistiche su pietra si potranno leggere salendo, nel loro giusto verso, come una sorta di partitura del camminare e del respirare il proprio percorso; mentre nella discesa inviteranno a una breve sosta, a rallentare per essere lette. Mi piace pensare che questa installazione richiami indirettamente al tempo profondo di ogni paesaggio: camminare, come individui e comunità”.

Le vere coti, intese come i reperti originali, sono custodite con cura all’interno del MUPIC, (Museo delle Pietre Coti della Valle Seriana di Nembro), che ne promuove la conoscenza e il valore culturale. Nembro, infatti, si caratterizzò come centro di lavorazione e di spedizione delle coti che dal paese partivano alla volta dei paesi europei ed extraeuropei.

“Percorrere itinerari come questo – ha sottolineato Mazzali – significa camminare nella storia rivivere gli usi di un’antica attività, quella delle pietre-coti, che per secoli ha caratterizzato l’economia e la cultura di intere generazioni locali. Pietre che sono simbolo anche del saper fare, della cultura del lavoro dei nostri popoli lombardi”.

Nell’Ottocento circa mille persone trovavano occupazione nelle attività di lavorazione delle pietre: non solo gli uomini addetti all’escavazione, al trasporto, alla cernita ed al taglio, ma anche donne e bambini prestavano la loro opera nella levigazione: una comunità intera era dedita a questa pratica quotidiana.

“Valorizzare il turismo coniugando arte, natura e tradizioni, è una carta vincente”, ha concluso l’assessore.

Il progetto è promosso da Comune di Bergamo e VisitBergamo, con il Comune di Nembro, in collaborazione con la Biblioteca Centro Cultura Tullio Carrara, con il contributo di Regione Lombardia e VisitBergamo, prodotto da HG80. 

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